Il Monte Athos, situato sulla penisola di Calcidica, nel nord della Grecia, è una città monastica unica al mondo. Il Monte Athos è una pittoresca “repubblica teocratica” vicino al mare, dove venti conventi hanno, dal 1926, uno status di autonomia amministrativa all’interno dello stato greco. Si tratta di uno dei luoghi più importanti dell’Ortodossia, un luogo di una bellezza straodinaria dedicato alla Vergine Maria. Nonostante, l’ingresso alle donne non è permesso,  in virtù di un antico decreto che fu emesso dall’imperatore di Bisanzio, Costantino Monomachos, nel 1060. A 2.030 metri sul livello del mare, il Monte Athos domina la punta meridionale di una penisola lunga 50km e larga 12km, ai confini del Mar Egeo. In greco la montagna insieme alla penisola si chiamano Ághion Óros: “la Montagna Santa”.

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Storia, stato legale e mitologia

Famoso per i suoi monasteri ortodossi, il Monte Athos, con le sue inaccessibili colline che si tuffano nel mare, le spiagge sabbiose e gli edifici costruiti molto tempo fa, con la spiritualità dei riti e dei misteri della vita monastica, è uno dei paesaggi più meravigliosi e misteriosi del mondo che sempre suscita la curiosità dei visitatori.

Diverse leggende sono legate alla vocazione mistica della Santa Montagna che fu chiamata “santa”, non tanto per la virtù dei suoi abitanti, ma perché la leggenda vuole che la Vergine Maria fosse passata per il luogo avendo chiesto che il luogo si dedicasse a Lei.

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È possibile che i primi eremiti abbiano vissuto come asceti sul Monte Athos dal IV secolo. Nel VII secolo, l’imperatore Costantino IV diede il territorio del Monte Athos ai monaci che vi si erano installati.

Tra le figure che hanno segnato lo sviluppo del monachesimo Athonita sono l’eremita Pietro (IX secolo), e Atanasio l’Atonita che, proveniente da Costantinopoli, importa il modello di vita in comunità e fonda nel 963 il Monastero della Grande Lavra. Nel anno 972, Giovanni I Zimisce, imperatore bizantino, regolava definitivamente la vita monastica dell’area

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Col trattato di Losanna (24 luglio 1923) la Grecia diventò padrona assoluta della S. Montagna: solo che, in virtù dell’articolo 13 del trattato di Sèvres, è tenuta a riconoscere e conservare i diritti e le libertà di cui fruiscono i monasteri non ellenici del Monte Athos secondo le disposizioni dell’art. 69 del trattato di Berlino. La Grecia procedette subito alla codificazione delle leggi e usanze atonitiche convocando a Karyaí un’assemblea straordinaria, quale redasse la carta costituzionale del Monte Athos, pubblicata il 16 settembre 1926. In forza di questa la penisola dell’Athos è parte autonoma dello stato ellenico; dal punto di vista spirituale si trova sotto l’immediata giurisdizione del Patriarcato Ecumenico. Tutti i monaci ivi residenti acquistano la nazionalità ellenica insieme con l’accettazione loro come novizî o monaci, senz’altra formalità. Da notare che lo statuto autonomo di Ághion Óros è ora previsto nella costituzione greca, articolo 105.

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Nella mitologia greca, Athos era un gigante originario della Tracia che era in continua lotta con Poseidone, dio del mare. Durante uno di questi scontri violenti, Athos rimase ucciso dal dio che lo seppellì sotto un’enorme montagna che prese il nome del gigante.

 

Fonte d’informazione: GrèceHebdo.

Testo: M.O.

Cura editoriale: A.K.