Un nuovo approccio per la decifrazione del disco di Festo è stato presentato la settimana scorsa dal dottor Gareth Owens durante un evento organizzato dal Centro nazionale di documentazione (NDC) in collaborazione con l’ Istituto Tecnologico di Creta. L’evento e’ stato organizzato presso la Fondazione Nazionale di Ricerca della capitale dell’ isola di Creta, Heraklion.

diskos faistou

ll disco di Festo è un reperto archeologico ritrovato nell’omonima città di Festo, sull’isola di Creta, sotto un muro del palazzo minoico della città cretese di Festo. É stato trovato nel 1908 da una team di archeologi italiani guidata da Luigi Pernier e Federico Halbherr. Oggi lo si può ammirare nel Museo Archeologico di Heraklion a Creta. È un disco di terracotta, delle dimensioni di 16 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore. La datazione stratigrafica ne attribuisce l’età al 1700 a.C. Mentre il disco contiene 241 simboli impressi quando l’argilla era ancora fresca. Il suo scopo e significato, e anche la sua originaria ubicazione geografica della manifattura, restano ancora discussi, facendo di esso uno dei più famosi misteri dell’archeologia.

Il linguista gallese ha presentato in greco perfetto le conclusioni della sua ricerca: Secondo lo studioso , il fronte del disco disco si riferisce ad una Dea incinta che brilla mentre il retro si riferisce ad una Dea che tramonta, probabilmente la Dea minoica Afaia. Questa interpretazione riguardo il retro del disco è il nuovo elemento aggiunto dal Dr. Owens allo studio del disco. La Dea Afaia è stata una Dea minoica, identificata con la Dea Diktynna, la dea del parto, ma anche con la luce. La dea alla quale si riferisce il retro del disco potrebbe anche essere Astarte o Venere, ma il fatto che il fronte si riferisce ad una dea incinta, ci fa credere che il retro parla di Aphaia, intanto che Dea del parto.  

Owens

Dr. Gareth Owens, esperto di grafologia minoica, ha studiato il disco di Festo per più di dieci anni, collaborando con il professore di Fonetica presso l’Università di Oxford John Coleman ed ha potuto leggere il testo del disco al circa 99% e di intrepretare più del 50%.  Il disco di Festo si compone di 61 parole e 18 versi su entrambi I lati, scritti come un sonetto, ordinate secondo la rima. Dr. Owens ed il suo team possono finora interpretare più della metà delle 61 parole iscritte sul disco. Sei parole parlano di luce ed altri sei di luce del tramonto; tre parole parlano della Dea incinta mentre altre dieci attribuiscono vari epiteti alla Dea.

Ricordiamo che Dr. Gareth Owens ha ricevuto il premio dedicato alla memoria di Michael Ventris (Ventris Award) dalla Scuola di Architettura di Londra e l’Istituto di Studi Classici(University College London), dove era docente della scrittura micenea lineare B (1991-1992). Attualmente è coordinatore del programma Erasmus + e vice capo dell’Ufficio relazioni internazionali dell’Istituto Tecnologico di Creta, mentre l’ Unione Europea l’ ha nominato Ambasciatore del programma Erasmus+ per il periodo 2014-2020.

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