Panagiotis Tetsis mori a 5 marzo di quest’anno. Aveva 91 anni e la sua era una vita piena di colore, di paesaggi marittimi (era nato all’isola di Idra dove ritornava spesso), di successo professionale e personale. Si tratta dell’ ultimo importantissimo pittore della sua generazione, un tesoro nazionale per la Grecia, un accademico e un uomo attivo fino alla fine (10 mesi prima della sua morte aveva fatto una mostra con le sue ultime opere e solo pocchi giorni prima aveva ricevuto il premio delle arti visuali «Yiannis Moralis» dal Ministero di Cultura), un uomo fedele alla sua visione : la pittura con focus al paesaggio e alla natura.

La sua nativa Idra insieme a Sifnos sono le due isole che l’hanno ispirato e formato come pittore. In 1949 aveva finito i suoi studi alla Scuola Superiore delle Belle Arti di Atene (dove era diventato un insegnante in 1976) e aveva creato Armos, un gruppo di artisti, insieme ad altri famosi pittori greci come Nikos Hadjikyriakos-Ghikas, Yiannis Tsarouchis, Yiannis Moralis, Nikos Nikolaou and Nikos Engonopoulos. Tetsis aveva tratto insegnamento sull’incisione a Parigi (Ecole des Beaux Arts), dove aveva fatto degli studi post-laurea e aveva preso una borsa onoraria dall’Italia nel 1960. Aveva lasciato 210 delle sue opere in eredità alla Pinacoteca Nazionale di Atene, la quale esporrà in modo permanente la sua opera intitolata ‘Laiki agora’ (mercato aperto) in una sala alla quale sarà dato il suo nome. Tetsis è diventato membro dell’Academia di Atene in 1993 e fu premiato con il titolo del Grande Comandante dell’Ordine della Fenice in 1999.

Panagiotis Tetsis “costruisce” con il colore, traducendo la luce e l’ombre in frammenti di colore puro e brillante. Secondo lui, si tratta di un difficile processo, perchè la luce in Grecia ‘« bemollizza » tutte le tonalità in modo democratico’ e rende scoloriti i colori intensi . Tetsis ha creato una pittura greca che è allo stesso tempo fototropica e coloristica. La sua pittura ha assimilato caratteristiche astratte e moderne che rimangono comunque figurative.

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Finiamo per citandolo : “Oggi alla Scuola delle Belle Arti non fanno pittura. Un po’ di pittura non danneggia. Oggi fanno cose moderne, digitali, elettroniche. È un altro mondo per me. Lo rispetto, non lo rifiuto, però queste cose non sono per me. Il mondo cambia, però cambia e diventa più vecchio. Un telefono da 20 anni e già inutile. Lo stesso succede nell’arte. Alcune opere sono ormai vetuste. Sono effimere, delle spazzature. Da alcuni non rimane più niente. Anche le tendenze diventano vecchie. »

« Oggi l’arte muove il denaro. Questo che mi annoia all’arte di oggi è la manifestazione di ricchezza, le cose mostruose. Credo che ero stato fortunato perchè ho collaborato con persone per cui la nostra collaborazione non era quella di un artista e un commerciante »

« I giovani pittori sono molto buoni. Non credete che il passato era un periodo di euforia e poi è venuto un periodo di siccità. Neanche che dopo da noi viene l’ inondazione.”Tetsis4“Laiki agora” da P. Tetsis

Si può anche vedere il documentario Panayiotis Tetsis – “Playing…with colours” (2014), fatto da Yiannis Vamvakas

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