Sviluppati e costruiti in Grecia, nell’ambito del programma europeo di ricerca QB50, i satelliti Cubesat hanno dimensioni specifici di una scatola di scarpe. Caricati sulla nave da rifornimento Cygnus, i microsatelliti sono stati lanciati martedi 18/04 da Florida (Cape Canaveral) con destinazione la Stazione Spaziale Internazionale da dove saranno liberati per studiare una zona di atmosfera poco studiata.

La missione spaziale QB50, finanziata dall’UE e coordinata dall’Istituto belga di dinamica dei fluidi Von Karman, comprende il lancio e il funzionamento di un gruppo di microsatelliti ambientali, due tra i quali greci. Nonostante le loro piccole dimensioni, i satelliti hanno una varietà di sofisticati sensori e saranno utilizzati per la raccolta e lo studio di dati dello strato superiore dell’atmosfera terrestre.

DUTHSat e UPSat costano soltanto alcune decine di migliaia di euro ognuno. Saranno in orbita ad un’altezza di circa 400 km dalla termosfera inferiore, secondo Manthos Papamattheou, Presidente della Fondazione Libre Science, che ha prodotto UPSat con la collaborazione dell’ Università di Patrasso. DUTHSat era costruito dalla Scuola Politecnica dell’Università Democritia di Tracia, da un gruppo guidato dal Professore assistente Theodoros Sarris.

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UPSat è il primo satellite di un ‘codice aperto’ a livello mondiale. I disegni meccanici ed elettronici e il software del sistema saranno disponibili nel futuro a qualsiasi vuole usarli e modificarli per ogni uso. La Fondazione Libre Science è dopotutto un’ organizazzione senza fine di lucro che mira a promuovere le tecnologie di spazio aperte.

Entrambi i microsatelliti greci misureranno i parametri del plasma –gas ionizzzato- formato alla termosfera inferiore, dove la radiazione solare ultravioletta provoca l’ionizzazione dell’aria diluita a quella altezza. Secondo Papamattheou « Una delle applicazioni è lo sviluppo di satelliti che possono rientrare nell’atmosfera senza essere bruciati”.

                 

I satelliti Cubesat saranno liberati gradualmente dalla Stazione Internazionale durante le prossime settimane.

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