Nel paesaggio aspro e montuoso di Amorgos, una delle isole Cicladi più orientali della Grecia, si sta sviluppando un movimento straordinario. Nata dalla necessità e da un profondo amore per il mare, “Amorgorama” è un’iniziativa guidata da pescatori che è diventata un esempio a livello globale per la conservazione marina e la pesca sostenibile. Questo partenariato innovativo, che unisce pescatori locali, ambientalisti, scienziati ed enti governativi, mira a proteggere l’ambiente marino salvaguardando al contempo i mezzi di sussistenza della comunità insulare.

La crisi che ha dato vita a un movimento

Per generazioni, i pescatori di Amorgos hanno fatto affidamento esclusivamente sul Mar Egeo per il loro sostentamento e il loro stile di vita. Tuttavia, come molte comunità costiere in tutto il mondo, hanno iniziato ad affrontare una triste realtà: l’inquinamento marino e la pesca eccessiva stavano devastando gli ecosistemi oceanici. Michalis Krosman, presidente dell’Associazione Professionale dei Pescatori di Amorgos, ha ricordato: “Pensavamo che il mare fosse una risorsa inesauribile; che ci sarebbero stati pesci per sempre”. Ma già nel 2010, i pescatori osservavano cali nelle catture e una riduzione dei guadagni. Le loro reti spesso riportavano a riva più plastica che pesce e le spiagge settentrionali, inaccessibili via terra, accumulavano tonnellate di rifiuti di plastica ogni primavera dopo le tempeste invernali. Questi detriti di plastica rappresentavano una minaccia per l’ecosistema e la riproduzione dei pesci.

La situazione critica ha costretto molti pescatori a cercare un secondo lavoro, o addirittura a rinunciare alle licenze e a smantellare le loro tradizionali imbarcazioni da pesca greche, note come “Kaḯkia”, in cambio di un risarcimento ai sensi del regolamento UE sulla pesca eccessiva del 2014. Di fronte a un futuro incerto, i circa 40 membri dell’Associazione Professionale dei Pescatori di Amorgos, nota come “La Hozoviotissa” [“Η Χοζοβιώτισσα”], hanno deciso di prendere in mano la situazione.

La nascita di una visione collettiva: Amorgorama

Il movimento ha iniziato a prendere forma già nel 2013, quando l’associazione di pescatori si è spostata oltre Amorgos per partecipare alla seconda conferenza europea dei pescatori a basso impatto (LIFE/ European Low-Impact Fishermen) in Spagna. È stato lì che Michalis Krosman e i suoi colleghi si sono resi conto di non essere soli nelle loro difficoltà e che esistevano delle soluzioni. Questa consapevolezza ha dato vita a una visione per un futuro diverso per i mari di Amorgos.

Nel 2019, l’associazione ha co-fondato “Amorgorama” con l’artista e scienziato tedesco Florian Reiche. L’iniziativa ha acquisito un impulso iniziale grazie a una campagna di finanziamento collettivo di successo e a partenariati chiave in Grecia e all’estero, tra cui con il Cyclades Preservation Fund (CPF) e la Blue Marine Foundation (BMF). Il nome stesso, “Amorgorama”, incarna questa speranza: “Orama” in greco [«όραμα»] significa visione e rappresenta la visione dei pescatori per “mari puliti e pieni di pesce”.

I quattro pilastri della strategia di “Amorgorama”

Dopo lunghe discussioni e un consenso raggiunto difficilmente, i pescatori di Amorgos hanno sviluppato un piano generale basato su quattro pilastri, con l’obiettivo di rivitalizzare l’ambiente marino e  garantire mezzi di sussistenza sostenibili. Questo approccio audace, unico nella storia della pesca greca, dimostra il loro impegno per la sostenibilità a lungo termine.

1. Divieto di pesca stagionale: una decisione cruciale è stata quella di sospendere le attività di pesca per tutte le imbarcazioni, locali, professionali e amatoriali, durante aprile e maggio. Questi mesi sono cruciali per la riproduzione di specie ittiche di importanza commerciale. Questo colpo economico autoimposto, che sospende la pesca nel bel mezzo della stagione riproduttiva, mette in luce l’impegno dei pescatori nei confronti dell’ambiente naturale.

Barca da pesca dopo aver pulito una spiaggia ad Amorgos | Foto: Amorgorama

2. Azioni di pulizia delle coste: durante questi due mesi di divieto di pesca, i pescatori riadattano le loro imbarcazioni per affrontare il problema urgente dell’inquinamento marino. Utilizzano le loro imbarcazioni e le conoscenze locali per ripulire le spiagge settentrionali inaccessibili, che accumulano tonnellate di rifiuti di plastica. Solo dal 2021 al 2022, sono state effettuate 38 azioni di raccolta rifiuti, con i pescatori che hanno raccolto oltre 1.200 sacchi di grandi dimensioni e inviato più di 15 tonnellate di plastica al riciclaggio. Circa il 60-65% della plastica recuperata viene riciclata, insieme a 3 tonnellate di reti e corde.

3. Transizione verso attrezzature da pesca ecocompatibili: “Amorgorama” promuove e facilita l’adozione di pratiche di pesca più sostenibili. Ciò include la sostituzione delle attrezzature tradizionali con opzioni più rispettose dell’ambiente, come reti con maglie più larghe e ami. L’obiettivo è evitare la cattura di pesci piccoli e giovani, consentendo loro di crescere e riprodursi. Sono state introdotte anche reti riciclabili.

4. Creazione di Zone di Restrizione della Pesca (Fisheries Restricted Areas- FRAs): Forse il pilastro più critico e impegnativo ha riguardato l’istituzione di zone di pesca protette, ovvero zone specifiche in cui la pesca è permanentemente vietata per migliorare la riproduzione e la biodiversità dei pesci. Queste aree sono progettate per fornire rifugi indisturbati per la riproduzione dei pesci, che in altre regioni ha dimostrato di aumentare drasticamente le popolazioni ittiche. Inizialmente, il piano prevedeva di sospendere definitivamente la pesca per cinque anni consecutivi in tre delle zone di pesca più importanti dell’isola: Nikouria, la baia di Katapola e l’area tra gli isolotti di Gramvoussa e Kalotaritissa. Queste zone fungeranno da santuari per la riproduzione e il recupero dei pesci, agendo come “riserve” per le risorse ittiche. Gli stessi pescatori hanno sviluppato un piano di gestione per invertire la pesca eccessiva, consapevoli che “dovevano fare sacrifici; dovevano cambiare, perché altrimenti avrebbero dovuto rinunciare”.

Un pescatore di Amorgos parla con i ricercatori del Cyclades Reservation Fund e della Blue Marine Foundation | Foto: Blue Marine Foundation

Partenariati chiave e approvazione governativa

Il successo di “Amorgorama” è profondamente radicato in solidi partenariati collaborativi. Fin dal suo inizio, l’iniziativa ha ricevuto il sostegno pratico del Cyclades Preservation Fund (CPF), che ha fornito finanziamenti, capacità, networking e visibilità. Poco dopo, la Blue Marine Foundation (BMF) ha unito le forze, rafforzando ulteriormente il progetto.

Un partner scientifico fondamentale è stata l’Università di Agraria di Atene (AUA/ Agricultural University of Athens). Seguendo le linee guida del Ministero greco dello Sviluppo Rurale e dell’Alimentazione, l’AUA ha condotto uno studio fondamentale sulla pesca ad Amorgos per identificare e demarcare gli habitat fondamentali e i siti ideali per le Zone di Restrizione della Pesca. Lo studio ha anche proposto misure alternative di gestione e protezione per una pesca costiera sostenibile. Lo studio è stato finanziato privatamente dal Cyclades Reservation Fund e dalla Blue Marine Foundation, sottolineando l’importanza di questi sforzi collaborativi.

La natura comunitaria dell’iniziativa e il suo supporto scientifico hanno ottenuto notevole attenzione, portando al riconoscimento formale da parte del governo greco. Nel settembre 2022 è stato firmato un memorandum di cooperazione tra “Amorgorama” e il Vice Ministro dello Sviluppo Rurale e dell’Alimentazione. Si è trattato di un momento cruciale, che ha segnato il sostegno ufficiale agli obiettivi di “Amorgorama”.

Nell’aprile 2024, alla Conferenza “Our Ocean” di Atene, il Ministro dello Sviluppo Rurale e dell’Alimentazione ha annunciato pubblicamente l’approvazione del governo greco per le nuove Zone di Restrizione della Pesca (FRAs) proposte intorno ad Amorgos. Questo impegno è stato ribadito anche nella stessa conferenza dal Primo Ministro greco, che si è impegnato ad ampliare la rete di aree marine protette della Grecia e a vietare la pesca a strascico in tutte le Aree Marine Protette (Marine Protected Areas- MPAs) entro il 2030, nonché a istituire le Zone di Restrizione della Pesca intorno ad Amorgos richieste dai pescatori. L’approvazione dello studio rappresenta un passo significativo, poiché si prevede che l’istituzione di queste FRAs contribuirà all’impegno della Grecia a istituire più Aree Marine Protette (MPAs) e FRAs entro il 2030 (noto come “obiettivo 30-30”).

In seguito alla raccomandazione positiva del Consiglio della Pesca del Ministero dello Sviluppo Rurale e dell’Alimentazione del dicembre 2024, nel febbraio 2025 è stata presentata al Consiglio di Stato (ΣτΕ in greco) per consultazione una bozza di decreto presidenziale (PD) per l’istituzionalizzazione delle Zone di Restrizione della Pesca attorno ad Amorgos.

L’emanazione del Decreto Presidenziale renderà “Amorgorama” un’iniziativa unica al mondo, e non è un caso che l’attenzione della comunità dei pescatori, sia greca che mondiale, sia concentrata su Amorgos. “Se avrà successo qui, avrà successo anche altrove”, sottolinea Krosman in un’intervista alla rivista Gastronomos. “Ecco perché affermiamo che durante questo periodo di cinque anni è necessario il sostegno dello Stato. Senza alcun risarcimento, nessun pescatore potrà sopravvivere”.

Inoltre, alla terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani a Nizza nel giugno 2025, il Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha evidenziato “Amorgorama” come un’iniziativa modello, sottolineando l’impegno della Grecia ad ampliare la sua rete di Aree Marine Protette dal 20% al 30% e a vietare la pesca a strascico in tutte le AMP entro il 2030. Il Primo Ministro ha citato specificamente “Amorgorama” come esempio di “comunità di pescatori locali… che hanno istituito specifiche zone di divieto di pesca intorno all’isola come rifugi sicuri per la vita marina”.

Snorkeling a Creta | Foto: Ronny Gängler concesso in licenza come CC BY-NC-SA 2.0

Un modello globale e prospettive future

È evidente che le azioni coraggiose e lo spirito collaborativo di “Amorgorama” hanno ottenuto consensi a livello internazionale e il suo successo potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro. L’iniziativa ha anche promosso l’apprendimento tra pari; in occasione di una conferenza a Roma, Michalis Krosman ha interagito con il presidente dell’Associazione dei pescatori di Gökova, i cui successi nella protezione marina nella baia di Gökova avevano inizialmente ispirato i pescatori di Amorgos. Ora si incontrano annualmente per scambiarsi idee.

Sebbene il sostegno del governo sia fondamentale, in particolare per quanto riguarda i risarcimenti per i pescatori durante i periodi di divieto di pesca, i partner di “Amorgorama” si impegnano a garantire il successo a lungo termine delle Zone di Restrizione della Pesca (FRAs), anche in termini di finanziamenti, monitoraggio scientifico e applicazione delle norme. Il controllo e la supervisione efficaci di queste zone di restrizione sono un prerequisito per il successo dell’intera iniziativa.

Oggi, “Amorgorama” rappresenta un faro di ispirazione e ottimismo non solo per Amorgos, ma anche per altre comunità di pescatori e piccole comunità del Mar Egeo e oltre. Quella che è iniziata come una lotta disperata di un piccolo gruppo di pescatori si è trasformata in un modello riconosciuto a livello mondiale di come le comunità locali possano guidare la carica nella protezione dei nostri oceani e garantire un futuro sostenibile alle generazioni future.

Articolo originariamente pubblicato in inglese su Greek News Agenda con informazioni da Amorgorama; Cyclades Preservation Fund; Revive our Ocean; Gastronomos; Κυκλαδική e Innovationinpolitics.eu

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