La festa della Teofánia (Epifania), celebrata il 6 gennaio nella Chiesa greco ortodossa greca, segna la fine dei dodici giorni di Natale; sebbene sia osservata sia nel cristianesimo occidentale che in quello orientale, commemora in ogni caso eventi completamente diversi dalla vita di Gesù. L’Epifania ortodossa orientale, solitamente indicata come Teofánia, commemora il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano e le tradizioni di questo giorno sono ispirate da questo evento.

L’Epifania Ortodossa Orientale

Nel cristianesimo orientale, la festa dell’Epifania, nota soprattutto come Teofánia (Θεοφάνια in greco) è una delle festività più importanti ed è tra le dodici grandi feste della Chiesa ortodossa orientale. “Teofánia” significa la ”manifestazione divina” agli uomini, e questo aspetto è comune in entrambe le versioni cristiane.

Nella cristianità occidentale – intendendo sia la Chiesa latina che quella protestante, insieme alle loro varie denominazioni – il giorno dell’Epifania commemora l’Adorazione dei Magi, cioè il giorno in cui i Re Magi visitarono Gesù Bambino e gli offrirono oro, incenso e mirra. L’Epifania assume il senso della manifestazione di Gesù ai cristiani, che vengono ad adorarlo. La scena dell’Adorazione è raffigurata nelle icone ortodosse, ma non esiste una festa particolare dedicata a questo evento; si commemora il giorno di Natale, insieme all’Adorazione dei pastori.

Il Battesimo di Jesu David Bjorgen Wikipedia CC BY SA 2.5

 Il Battesimo di Gesú ©David Bjorgen @Wikipedia CC BY-SA 2.5

Invece, il 6 gennaio, la Chiesa ortodossa orientale celebra il battesimo di Gesù Cristo da parte di Giovanni Battista nelle acque del fiume Giordano. Quindi, nonostante Teofánia sia strettamente legata alla festa del Natale, gli eventi commemorati non fanno parte della storia della natività, poiché Gesù doveva essere già sulla trentina al momento del suo battesimo.

In questo caso, l’aspetto della Teofánia assume un senso più letterale in quanto, secondo tre dei quattro vangeli – di Marco, Matteo e Luca – la natura divina di Gesù fu resa evidente a tutti i presenti al suo battesimo: tutti descrivono lo Spirito Santo che scende su Gesù “sotto forma di colomba” subito dopo il suo battesimo, mentre i cieli si aprono e dall’alto si ode la voce di Dio stesso, che dichiara Gesù “Figlio suo prediletto”. In questo modo, la Santissima Trinità nella sua interezza si manifesta agli uomini.

Tradizioni greche e ortodosse orientali

In molte zone d’Europa e di altre parti del mondo, la festa dell’Epifania viene celebrata con la tradizione della Torta dei Re, che prende il nome dai Re Magi. Un gettone è solitamente nascosto nella torta o in un altro dolce (galette des rois in Francia, roscón de reyes in Spagna ecc.), portando fortuna a chi lo trova. Una pratica simile si ritrova nella tradizione greca della vassilópita, che viene servita a capodanno.

In Grecia, la festa di Teofania è un giorno festivo. Viene spesso definita la “Festa delle Luci”, il “Giorno delle Luci”, o semplicemente “le Luci” (Fóta, pl. di fos= luce), per simboleggiare l’illuminazione dell’umanità mediante la rivelazione della Santissima Trinità. È l’onomastico di Teofánis e Teofanía (dal nome della festa), Iordanis (dal nome del fiume Giordano), Fótios e Fotiní (derivante dalla parola fos-luce) e altri.

Teofania amna.gr©@amna.gr

Essendo una delle Grandi Feste, la sua anticipazione liturgica inizia già il secondo giorno dell’anno, e si conclude alla Vigilia della Teofánia (l’equivalente della Dodicesima Notte della tradizione occidentale), un giorno di digiuno rigoroso osservato dai fedeli. Alla vigilia, i bambini spesso vanno in giro a cantare i canti dell’Epifania, come fanno nelle vigilie di Natale e Capodanno. La parte più importante della festa della Teofánia è la Grande Benedizione delle Acque. Al termine dei Vespri, alla vigilia della festa, viene tipicamente benedetta nella chiesa un’acquasantiera per fornire acqua benedetta all’uso della parrocchia nell’anno successivo. La mattina stessa della Teofánia, dopo la Divina Liturgia, una processione va dalla chiesa ad una vicina fonte d’acqua; in Grecia spesso può significare il mare, ma può anche essere un fiume, un lago o una laguna. Il sacerdote legge dalla Scrittura e canta inni speciali, procedendo a benedire quell’acqua immergendovi tre volte una croce della mano, a imitazione del battesimo di Cristo, al canto degli inni.

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Questo è il momento della tradizione più riconoscibile della giornata: il sacerdote getta la croce con la mano nelle acque appena benedette e i giovani della parrocchia si tuffano per cercare di afferrarla. La prima persona che recupera la croce è considerata benedetta per il resto dell’anno. Di solito sono i giovani uomini che si tuffano per la croce nelle acque, solitamente gelide, del mare, del fiume o del lago (e, in alcuni casi, anche nelle piscine), ma negli ultimi decenni spesso le giovani donne partecipano alla tradizione. Ci sono anche varie altre tradizioni locali a seconda della regione, come la Ragkoutsaria nella zona di Kastoria, dove le persone indossano costumi simili a quelli del carnevale e ballano al suono degli ottoni. Nei giorni successivi il sacerdote visita le case della parrocchia e le benedice, spargendole con l’acqua benedetta; in certi luoghi ciò può avvenire anche alla vigilia dell’Epifania. Il giorno successivo, i greci celebrano la festa di Giovanni Battista (e il rispettivo onomástico: Ioannis-Ioanna).

 

*Immagine di copertina ©@amna.gr

Testo originale via Greek News Agenda

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P.K.