“Ho un desiderio sconfinato di vedere e sentire questi miracoli antichi. Il mio lavoro ha sete per un contatto coloro” “… e quando sono entrato nel Mediterraneo, ho pensato che mi trovavo nel paradiso!” Cy Twombly.

    Cy Twombly. © Fondazione Nicola Del Roscio. Courtesy Archives Fondazione Nicola Del Roscio

Venti sette opere del conosciuto artista americano, Cy Twombly, ispirate dalla mitologia greca e dal suo contatto con la Grecia sono presentate, per la prima volta in Grecia, accanto a 12 opere dell’antichità, cominciando un dialogo unico e originale fra l’arte greca antica e l’arte moderna.

Cy TwomblyEdwin Parker “Cy” Twombly Jr. (1928 – 2011), pittore, scultore e fotografo americano ha vissuto in Italia dopo il 1957, molte delle sue opera appartengono oggi alle collezioni permanenti di musei di arte moderna (Menil Collection, Tate Modern, NY’s Museum of Modern Art) e ha dipinto il soffitto di una camera al Museo di Louvre. Nelle sue opere vengono spesso citati poeti come Stéphane Mallarmé, Rainer Maria Rilke e John Keats e inoltre miti classici e allegorie. Si dice che ha influenzato molti artisti più giovani come Jean-Michel Basquiat, Anselm Kiefer, Francesco Clemente, e Julian Schnabel.

La mostra comprende disegni rappresentativi e sculture dell’artista contemporaneo come Venus, Pan, Nike, Apollo, Dioniso (1975), Orfeo (1979), Aristeo lutto per la morte delle sue api (1973), Afrodite nascendo dal mare (1979) che saranno in dialogo con una seria di opere dell’antichità come Torso di Afrodite emergenda (Museo Archeologico di Pafos), Rilievo con la rappresentazione di Orfeo, Eurydice e Ermes (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), la Scultura di Dioniso dal Museo Archeologico di Eleusis, la statuetta di Apollo e la figurina della Nike girante dal Museo Archeologico Nazionale di Grecia.

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Un posto speciale nel centro della mostra ha preso il famoso vaso François (Cratere di Ergotimo e Klitias), una opera chiave per lo sviluppo della ceramica greca antica che lascia per la prima volta l’Italia e il Museo Archeologico di Firenze.

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La Grecia ha affascinato Cy Twombly che ha visitato il nostro paese nell’estate del 1960 per la prima volta. La mitologia greca ha una posizione eccezionale nel suo lavoro sin dalla fine degli anni ’50 comunque! Durante gli anni settanta ha esplorato in profondità la storia e la mitologia greca, concludendo con il suo capolavoro Fifty Days at Iliam (Cinquanta Giorni a Toia) al Museo dell’Arte di Filadelfia, opera che era creata nelle estati tra il 1977 e il 1978 nel suo studio a Bassano di Teverina, al nord di Roma.

Per far rispondere al movimento artistico degli anni settanta che non credeva che la pittura è importante, Cy Twombly ha trasformato la sua pittura in scrittura, qualcosa evidente nelle sue opere di quel periodo con cui ha spesso commemorato gli dei dell’Olimpo.

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Curatori della mostra sono il direttore del Museo dell’Arte Cicladica, professore Nicholaos Stampolides e Jonas Storsve, curatore al Centro Georges Pompidou a Parigi. La mostra è realizzata con il sostegno di Cy Twombly Foundation.

Il Museo dell’Arte Cicladica organizza ‘Summer Camps’ per bambini durante tutto l’estate col titolo “Gli Dei hanno parlato”. Il 8 giugno era organizzata una festa (Late Night Party) dalle 21:00 fino alle 24:00 con DJset durante la quale i visitatori hanno potuto vedere la mostra con biglietto ridotto.

Ch.P.

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