Aree precedentemente inaccessibili sulle pendici dell’Acropoli sono state bonificate e rese accessibili al pubblico, in seguito ai lavori di restauro condotti dall’Eforato delle Antichità della Città di Atene. I visitatori hanno ora l’opportunità di vivere un’esperienza archeologica arricchita, accedendo a siti precedentemente chiusi.
I percorsi riaperti, insieme al centro visitatori recentemente inaugurato, sono stati inaugurati il 1° giugno 2025 durante una cerimonia alla presenza della Ministra della Cultura Lina Mendoni, che ha affermato: “Il Ministero della Cultura attribuisce la giusta importanza al sito archeologico più visitato del nostro Paese, un punto di riferimento culturale e storico mondiale, con progetti che facilitano l’accessibilità e ottimizzano l’esperienza di milioni di visitatori provenienti dalla Grecia e dall’estero”. I presenti sono stati intrattenuti dal gruppo musicale greco “Encardia”, che ha presentato canti e balli delle aree ellenofone del Sud Italia.

Percorsi riaperti
L’Acropoli, il simbolo più riconoscibile della città di Atene e uno dei monumenti più iconici al mondo, ha molto altro da offrire al visitatore oltre al celebre Partenone. Essendo un’antica cittadella di grande importanza strategica, culturale e religiosa non solo per l’Atene classica ma anche per i secoli successivi, contiene i resti di diversi edifici antichi, inclusi siti di importanza archeologica che rimangono sconosciuti al grande pubblico.
Il percorso della pendice settentrionale della collina rocciosa, ricoperto di pini e ulivi, è stato oggetto di ampi lavori di restauro, che hanno contribuito a renderlo accessibile al pubblico per la prima volta dopo decenni. In particolare, i visitatori ora possono scoprire parti della Roccia Sacra rimaste chiuse per decenni, tra cui la sorgente naturale Clessidra [Klepsydra] e i Santuari Rupestri dell’Acropoli.

La sorgente Clessidra, situata sul versante nord-occidentale della collina, sorgeva all’interno delle antiche fortificazioni attorno all’Acropoli. Nel V secolo a.C., vi erano stati costruiti un cortile lastricato, un pozzo e una casa del pozzo, probabilmente come parte di un santuario. Un nuovo pozzo e una casa del pozzo sarebbero stati costruiti in epoca romana, mentre si ritiene che vi si trovasse anche una cappella bizantina. In epoca ottomana, cadde in disuso. L’archeologo greco Kyriakos Pittakis riscoprì la sorgente all’inizio del XIX secolo, lasciando il primo resoconto scritto del sito nel 1835.
I Santuari Rupestri dell’Acropoli sono fenditure naturali nella roccia della collina; queste fenditure e le terrazze antistanti erano utilizzate come luoghi di culto nell’antichità. Tra questi troviamo il Santuario di Afrodite ed Eros: un santuario all’aperto scavato nel 1932 dall’archeologo americano Oscar Broneer, che identificò il sito con Afrodite ed Eros. La grotta è divisa in due santuari; i suoi scavi hanno portato alla luce reperti tra cui frammenti di statue marmoree e incisioni dedicatorie, che erano state inserite in nicchie scavate nella roccia, oltre a vasi e statuette di argilla. Due iscrizioni scolpite nella roccia, risalenti al 450-430 a.C., includono una dedica ad Afrodite e un riferimento a una festa dedicata ad Eros.

Un altro importante santuario rupestre sul versante nord-occidentale è un complesso di tre grotte dedicate rispettivamente a Pan, Zeus e Apollo. L’identificazione del santuario si basa sulle testimonianze di Euripide, Aristofane e Pausania, e anche sullo scavo di due rilievi votivi nel sito.
Sulla pendice orientale della collina si trova la grotta più grande della città, nota come Santuario di Aglauro o l’Aglaurion. La sua identificazione (non unanimemente accettata dalla comunità scientifica) con la divinità eponima (la figlia del mitico fondatore di Atene, Cecrope, che morì precipitando dalla cima dell’Acropoli per adempiere a una profezia che richiedeva un sacrificio umano per la salvezza della città) è dovuta al ritrovamento, a est della grotta, di una stele incisa nel 247/6 o 246/5 a.C. con un decreto in cui il popolo ateniese onora una sacerdotessa di Aglauro.

Nuovo centro visitatori e area accoglienza
Il nuovo centro visitatori è stato realizzato grazie alla collaborazione del Ministero della Cultura greco e dell’Organizzazione per la Gestione e lo Sviluppo delle Risorse Culturali. Ospita un negozio che offre una vasta gamma di souvenir di alta qualità. Il centro è stato progettato per integrarsi perfettamente nel paesaggio naturale e archeologico circostante.


L’Eforato delle Antichità della Città di Atene ha modellato l’altopiano a sud della collina dell’Areopago, di fronte al punto vendita, offrendo ai visitatori una vista spettacolare e migliorando al contempo la gestione del flusso di visitatori. Un altro elemento chiave è la costruzione di marciapiedi che facilitano l’accesso alle persone con disabilità, nonché di due nuovi parcheggi dedicati.
La sistemazione paesaggistica dell’altopiano a sud dell’Areopago è stata finanziata con fondi nazionali di 140.000 euro assegnati al Ministero della Cultura, mentre il restauro del percorso sulla pendice settentrionale della collina dell’Acropoli è stato reso possibile grazie a una donazione della Fondazione Onassis, che sostiene il lavoro del Ministero della Cultura sull’Acropoli dal 2020.
(Fonte immagini: Comunicato stampa del Ministero della Cultura greco, salvo diversa indicazione)
Fonti: Comunicato stampa del Ministero della Cultura greco; Portale Odysseus.
Articolo originariamente pubblicato in inglese su Greek News Agenda.