“Crisi”, “austerity”, “Grexit”, ma anche “solidarietà”, “riforme” e “ripresa”: sette anni di titoli sulla Grecia nei quotidiani e nei telegiornali italiani. Com’è stata vista la crisi greca dalla stampa italiana? La crisi ha cambiato l’immagine del paese in Italia e come viene vista la Grecia adesso? Poco prima della conclusione del programma di sostegno, abbiamo posto queste domande a tre giornalisti italiani*, che hanno seguito sette anni di crisi, tra dure prove sociali, riforme e segni di ripresa. Queste sono le loro risposte.
 
 
MIMOSA MARTINI
Giornalista (La Repubblica, Rai Uno, Tg3-Rai Tre, Tg5-Canale 5, NewsMediaset), inviata di politica internazionale (Tg5-Canale 5), scrittrice, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
 
Com’è stata vista la crisi greca dalla stampa italiana?
La crisi greca nel 2012 occupò molto spazio nell’informazione italiana, telegiornali, giornali, approfondimenti. C’erano le manifestazioni, a piazza Syntagma che cominciavano in modo pacifico, poi con l’intervento pesante della polizia (mi sono presa molti lacrimogeni urticanti io stessa), infine con le violenze teppistiche la sera e la notte.
 
C’erano i danni: ricordo quando prese fuoco lo storico cinema del centro andato distrutto e le persone che guardavano piangendo.
 
Ma c’era soprattutto l’inizio percepito della prima grave crisi dell’Unione Europea con un paese piccolo messo all’angolo dai più forti. Si sottolineavano gli errori dei governi greci, i trucchi nei bilanci, la disastrosa avventura delle Olimpiadi, la corruzione, ma soprattutto la rigidità della Troika e del governo tedesco.
 
La crisi ha cambiato l’immagine della Grecia in Italia?
C’è stato un doppio effetto: da un lato molti hanno scoperto i lati negativi del paese come gli scarsi servizi e la corruzione, dall’altro c’è stato forte un sentimento di solidarietà. Anche perché si era diffusa nel 2012 la sensazione che potesse capitare all’Italia quanto accaduto in Grecia.
 
L’immagine della Grecia ha avuto un altro scossone per le ondate migratorie e anche lì l’aspetto è stato doppio: da un lato il senso di una “invasione” nel territorio greco, dall’altro la consapevolezza dello sforzo del paese nell’accoglienza.
 
Come vede la stampa italiana la Grecia adesso?
Sono passati alcuni anni e la questione crisi economica non è più argomento specifico se non in un generale tema della ripresa. Anche dell’accoglienza non si parla più perché l’attenzione è spostata sul Canale di Sicilia. Ma prevedo che tornerà l’interesse quando si affronterà la riforma dell’Unione nei prossimi mesi.
 
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PATRIZIO NISSIRIO
Giornalista ANSA, responsabile di Ansamed, il servizio multilingue di informazione sul Mediterraneo dell’ANSA, ex corrispondente internazionale dell’agenzia dal 1996 al 2010 a Washington, Atene e Londra, autore, tra altri, dei libri Ouzo amaro. La tragedia greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras (2012), Una ballata del mar Egeo (2016), Atene, cannella e cemento armato. Percorsi e riflessioni con Markaris e gli altri (2017)
 
Com’è stata vista la crisi greca dalla stampa italiana?
La stampa italiana ha dedicato grande attenzione alla crisi greca, analizzandola sotto tutti i punti di vista, cercando di individuarne le cause, raccontando le difficoltà e la sofferenza dei greci. Per lo più si e’ simpatizzato con la ‘battaglia’ della Grecia, sottolineando l’atteggiamento negativo della Ue e di alcuni paesi europei in particolare, pur non dimenticando le responsabilità della classe dirigente ellenica nella crisi. L’intera vicenda ha avuto particolare interesse anche perché si temeva ad un certo punto una crisi simile in Italia. Da qualche tempo però, pur continuando le difficoltà dei greci – i numeri migliorano, ma molti ancora non vedono cambiamenti positivi – l’attenzione è in generale molto calata.
 
La crisi ha cambiato l’immagine della Grecia in Italia?
Credo di sì, in particolare la Grecia è stata vista come un paese soffocato dalla povertà, dove molte persone non potevano permettersi i farmaci, dove a migliaia perdevano il posto di lavoro o vedevano gli stipendi ridotti all’osso. Tuttavia, questo non ha intaccato l’immagine estiva della Grecia: milioni di italiani ci sono andati in vacanza, trovando sempre il meglio della filoxenia ellenica, e della bellezza naturale e culturale del Paese. Credo che oggi l’immagine negativa si stia ritirando a favore di quella positiva, che non e’ solo il turismo, ma anche la creatività culturale e imprenditoriale che la Grecia sta iniziando a proiettare all’estero.
 
Come vede la stampa italiana la Grecia adesso?
La stampa sta appunto ‘riscoprendo’ la Grecia, dopo anni di racconti negativi sulle difficoltà create dalla crisi, puntando invece sulle novità che vengono dal Paese, come arte contemporanea, design innovativo, mostre interessanti. Il turismo fa anche la sua parte: non solo casette bianche e blu, ma alberghi moderni e di charme, isole meno conosciute, ristoranti che vanno oltre i souvlaki e la moussaka. Mi sembra che la Grecia venga oggi dipinta come un paese in lenta ma certa rinascita, e secondo me la tendenza è destinata a continuare, mentre il Paese fa passi avanti fuori dalla crisi. Meno interesse sembra suscitare la politica greca, dopo la grandissima attenzione dedicata all’ascesa politica di Syriza e di Alexis Tsipras: ad esempio, le recenti manifestazioni sul nome della “Macedonia” hanno avuto una copertura informativa assai modesta.
 
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FRANCESCO DE PALO
Giornalista freelance per Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Formiche – Direttore di Mondogreco.net e di Impaginato Quotidiano
 
Com’è stata vista la crisi greca dalla stampa italiana?
La stampa generalista ha affrontato la crisi greca solo quando questa è entrata nella sua fase più acuta. Come stampa generalista mi riferisco ai quotidiani, alle televisioni, alle radio. Prima dell’estate del 2012 solo in pochi ne hanno approfondito tematiche, trend e scenari come fatto dal sottoscritto sul Fatto Quotidiano o sulla rivista che dirigo, Mondogreco.
 
Devo dire che dal 2013 al 2015 tutti i media italiani hanno poi dato un intenso contributo al racconto della crisi greca, con inviati, ampi reportages, collegamenti e trasmissioni ad hoc puntate sui focus maggiormente interessanti, come la sanità, le Olimpiadi del 2004, la cultura (legata ai romanzi di Markaris), il turismo in chiave di nuovo sviluppo anche legato alle infrastrutture.
 
Un particolare capitolo meritano le privatizzazioni, su cui anche l’Italia ha investito in Trainose: la stampa specializzata ha raccontato anche quell’aspetto della crisi, con uno specifico interesse da parte di colossi come Trenitalia, che da poco ha inglobato il 100% di Trainose e proprio oggi annuncia altri investimenti per 500 milioni di euro.
 
Quindi lo sforzo dei media italiani, nel loro complesso, è stato oggettivo e proficuo e ha contribuito a maturare in Italia un’euroconsapevolezza di ciò che davvero stava accadendo a 80 miglia nautiche dalle nostre coste.
 
La crisi ha cambiato l’immagine della Grecia in Italia?
No. Il rapporto forte e intenso che esiste tra Grecia e Italia non è stato scalfito, né le interlocuzioni di carattere economico e culturale. L’Italia resta un solido e costante partner commerciale ellenico, con numeri che la portano ad essere seconda solo alla Germania.
 
Penso, invece, che ci sia stato un irrobustimento del dialogo tra molte categorie dei due paesi: come i movimenti studenteschi, come le camere di commercio, le ambasciate, le associazioni italoelleniche, i mondi della cultura e della scuola. Forse è accaduto ciò che nessuno si aspettava: la crisi ha avvicinato due mondi che, seppur con molte differenze, parlano la stessa lingua.
 
Come vede la stampa italiana la Grecia adesso?
La stampa generalista oggi vede la crisi greca come un fatto del passato, conseguente all’accettazione del nuovo memorandum da parte del premier in occasione delle seconde elezioni. Purtroppo oggi la Grecia fa poca notizia in Italia rispetto a due anni fa, anche se sul Fatto Quotidiano, su Formiche e su Mondogreco personalmente continuo a raccontare la cronaca politica, gli episodi legati alle storie sociali interessanti, come quelle legate alla sanità e ai buoni business legati al gasdotto e alla Cosco a Pireo.
 
*Interviste accordate all’Ufficio Stampa & Comunicazione dell’Ambasciata di Grecia in Italia (Roma) in febbraio 2018.