Il museo Epigrafico di Atene è l’unico in Grecia e il più grande del suo genere in tutto il mondo. Esclusivamente dedicato alle epigrafi antiche, il museo ospita circa 14000 iscrizioni, principalmente in greco, che risalgono dai primi tempi storici fino alla tarda antichità.

Posto sotto la direzione della Sovrintendenza  per le Antichità greche del ministero della Cultura, il Museo Epigrafico opera come ufficio periferico speciale della Direzione Generale delle Antichità e del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura e dello Sport ellenico, e si trova al piano terra dell’ala sud del Museo Archeologico Nazionale (Atene). Tra gli obiettivi principali del Museo rientrano la ricerca scientifica, lo studio, la registrazione, la salvaguardia, la digitalizzazione, la documentazione fotografica e l’esposizione delle iscrizioni antiche.

Il museo organizza spesso mostre temporanee ma anche mostre di arte ispirate dalla scrittura greca e dalle iscrizioni dei tempi antichi.

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Storia

Il museo fu fondato nel 1885 ed ospitato nell’edificio dove si trova ancora oggi, ovvero nell’ala sud del complesso architettonico del Museo Archeologico Nazionale di Atene. Negli anni ’50, nuovi spazi si sono aggiunti e il museo ha preso la sua forma attuale dopo una ristrutturazione effettuata negli anni ’90.

La collezione originale del Museo, composta dalla raccolta/ di iscrizioni attiche dell’archeologo Kyriakos Pittakis (1798-1863), fu successivamente ampliata con le donazioni della Società Archeologica di Atene, e i reperti provenienti dagli scavi dell’Acropoli. Nel corso del tempo, e fino agli anni ’60, le collezioni continuarono ad arricchirsi, di pari passo con il progredire degli scavi in Attica e in tutta la Grecia. La mancanza di spazio, però, ha interrotto il trasferimento di reperti epigrafici al museo, che d’allora ha ricevuto solo poche iscrizioni da donazioni private, e alcuni nuovi frammenti di testi da altri musei ateniesi, in particolare le iscrizioni dell’Agorà di Atene.

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Le collezioni furono inizialmente classificate alla fine dell’Ottocento dall’archeologo Vasileios Leonardos (1857-1930): le iscrizioni furono ordinate in categorie per soggetto ed esposte in questo modo, anche a causa dell’influenza esercitata dal progetto accademico ed editoriale Inscriptiones Graecae, che consisteva nella raccolta e pubblicazione di tutte le iscrizioni allora conosciute della Grecia antica.

Oggi, il museo sta gradualmente applicando concetti museologici moderni nell’esposizione dei reperti/nelle sue sale espositive, con pannelli informativi bilingui (greco-inglese) e spesso organizza programmi educativi per le scuole.

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Testo originale in inglese via Greek News Agenda e in francese via GrèceHebdo
Testo in italiano: mo
Cura editoriale: sd