L’industria di produzione di terrecotte e ceramiche più grande del mondo antico mai ritrovata, si trova nella valle del Cottone. Ha ottanta fornaci, si estende su un’area di 1.250 metri quadrati, ha una lunghezza di 80 metri ed è  quella che il team dell’Istituto archeologico germanico di Roma e dell’Università di Bonn, guidato dal professore Martin Bentz, ha studiato nelle ultime cinque settimane attraverso scavi svolti all’interno del parco archeologico di Selinunte. 
Gli archeologi, che quest’anno hanno utilizzato anche il georadar per le loro indagini, hanno scavato tre sezioni dell’area che hanno permesso di ricostruire il quartiere industriale dell’antica colonia greca. Il materiale riportato alla luce negli ultimi anni e anche questa estate è stato datato al V secolo avanti Cristo. Si ipotizza che la fornace più grande servisse per la produzione di tegole in terracotta e le altre più piccole per realizzare vasi, statue e altro materiale.

 

Già lo scorso anno era venuta alla luce un’area ancora molto ben conservata, con pavimentato con tegole in terracotta e dotata di un pozzo profondo e con anelli, sempre in terracotta, dal quale, molto verosimilmente veniva prelevata l’acqua utile a lavorare l’argilla. Durante gli ultimi scavi del 2013 era stata trovata anche una zona piu’ arcaica del quartiere, con ceramiche e terrecotte figurative prodotte in loco.

 
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