Dal 12 dicembre 2018 al 30 aprile 2019, il Museo dell’Arte Cicladica presenta la mostra “Creta. Città emergenti: Aptera – Eleftherna – Knossos”, in collaborazione con le Eforie alle Antichità di Chania, Rethymno ed Heraklion del Ministero della Cultura e dello Sport. La mostra rintraccia la vita in queste tre città sin dalla loro nascita presentando il loro sviluppo, il declino e, alla fine, il loro abbandono secondo le scoperte degli ultimi scavi. Nella mostra saranno presentati al pubblico circa 500 oggetti provenienti dalle tre antiche capitali di Creta, tra i quali, molti si trovano per la prima volta fuori dal loro luogo natale per essere esposti nella capitale greca.
 
La mostra si concentra sulle tre città che non esistono più e che sono state dimenticate. Solo il loro nome viene ritenuto, spesso erroneamente. Sono delle città che morirono e furono dimenticate ma in seguito recuperate dall’oblio, dalle nebbie del mito e della storia, da persone che ricordavano, che cercavano, da persone alimentate dal loro amore e interesse per il passato. Le città sono state riscoperte, riportate alla vita nelle mani di archeologi, scavatori, tecnici e studenti, spiega il direttore del museo, professor Nikos Stambolidis.
 
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Creta: la civiltà minoica
 
Creta fu la culla della florida civiltà minoica (dal 2800 A.C. al 1450 A.C). Questa civiltà, chiamata minoica in riferimento al mitologico re cretese Minosse, fu riscoperta tra il 1901 e il 1905, principalmente attraverso il lavoro dell’archeologo britannico Arthur Evans.
 
Secondo la mitologia greca, il dio Zeus si innamorò di una bella principessa di nome Europa. Si trasformò in un toro e nuotò fino a Creta con la principessa sulle spalle. Loro figlio Minosse fu il primo re di Creta.
 
La maggior parte dei minoici sono contadini che allevano animali, coltivano e pescano. Altri commerciano o viaggiano con le loro navi per vendere beni. I minoici amano la tauromachia e tanto gli uomini como le donne partecipanno a degli esercizi ginnici come la taurocatapsia.
 
Gradualmente, piccoli villaggi si espandono e diventano città, costruite attorno a un enorme palazzo. I minoici non costruiscono grandi templi, ma pregano e fanno offerte ai loro dei nelle sale del palazzo riservate a questo scopo, o in piccoli mausolei all’aperto.
 
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Aptera – Eleftherna – Knossos : tre città affascinanti
 
Knossos, il regno del leggendario Minosse, legato alla leggenda del Minotauro e al famoso labirinto, è il più importante dei palazzi minoici. L’area archeologica è situata a circa 5km della città d’Herakleion. Come gli altri palazzi di Creta anche quello di Knossos costituiva il centro politico, religioso ed economico dell’impero marittimo minoico e possedeva inoltre un carattere sacro. Il palazzo ricopriva una superficie di 22.000 m2. In origine, le stanze del palazzo erano, probabilmente, oltre 1.000. I muri del palazzo erano decorate con affreschi colorati raffigurando scene di vita nel palazzo, piante e animali.
 
Collage kalokairinos evans
 
Minos Kalokairinos fu il primo che condusse degli scavi nella zona. Successivamente, Arthur Evans iniziò a scavare su una collina, a circa 5 km dalla costa settentrionale di Creta, il 23 marzo del 1900. Due magazzini furono già stati scoperti da Minos Kalokairinos nel 1878, ma gli scavi vennero fermati dai proprietari.
 
Secondo la leggenda, il Minotauro era una creatura metà uomo e metà toro che viveva in un immenso labirinto sotto il palazzo di Cnosso. Teseo, un giovane principo greco, voleva ucciderlo. Arianna, la figlia del re Minosse diede a Teseo un gomitolo di lana (il proverbiale filo d’Arianna) per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente.
 
Aptera fu un’antica città di Creta, ora in rovina, sulla collina di Paliokastro, ad un’altitudine di 230 metri che domina l’intera baia di Souda, a circa 15 km dalla città di Chania.
 
L’antica città di Eleutherna si trova alla parte nord di Creta, a circa 20 km a est di Rethymno. Il sito occupa una dorsale del Monte Psiloritis, a circa 380 metri d’altezza. La città fu fondata dai Dori nel IX secolo a.C., al crocevia tra Kydonia, Knossos e il santuario del Monte Ida. La gente di Eleftherna combattè a fianco di Filippo V di Macedonia contro le città di Rodi e di Cnosso a Creta. Durante la conquista dell’isola da parte dei Romani, la città fu assediata e cadde. La città si espanse nel periodo romano, al quale risalgono le terme, ville ed edifici pubblici. La città prosperò fino al terremoto del 365. Durante il periodo bizantino, la città divenne sede di un vescovo e una basilica fu costruita verso la metà del VII secolo. Ma le incursioni arabe dell’VIII secolo e un altro terremoto nel 796 provocarono il declino della città.
 
fresques a gauche la dite la parisienne a droite homme aux crines cnossos
 
Il declino e la fine della civiltà minoica
 
La storia della civiltà minoica è strettamente legata, dal 1450, a quella del potere del regno di Micene, che prevale nel bacino dell’Egeo. Mantenendo la sua originalità, Creta diventa una provincia micenea e il suo destino sarà paragonabile a quello di altre regioni della Grecia e in declino dopo il 1200. Dopo una brillante rinascita all’inizio del periodo arcaico, la storia di Creta seguirà le vicissitudini della storia dei mondi greco e romano.
 
La civiltà minoica fu distrutta per la prima volta dallo tsunami o dall’onda di marea che seguì l’eruzione del vulcano di Santorini. Ma i minoici sopravvissero e ricostruirono i loro palazzi.
 
Intorno al 1450 a.C., i micenei invasero Creta e bruciarono senza riserve gli alti luoghi della civiltà minoica, essendosi stabiliti infine sull’isola e avendo dominato gli abitanti; di conseguenza un’epidemia di violenza colpì Creta che fu così ridotta a una provincia ordinaria sotto il dominio degli Achei.

 
Fonte d’informazione: GrèceHebdo
Testo: M.O.
Cura editoriale: A.K.