Il Museo Benaki di Atene ospita un’ interessantissima mostra dedicata alla fabbrica di ceramiche stile “iznik” “ICARO” di Rodi.  

La mostra presenta la storia e la produzione della società “ICARO” che dal 1928 al 1988 aveva legato il suo nome all’isola di Rodi ed è stata un pilastro importante della sua economia.

La società “Industria di Ceramich e Artistiche Rodio Orientali (ICARO)” è stata fondata nel 1928  e produceva ceramiche artistiche, stile “iznik”.

La produzione della società includeva una grande varietà di oggetti, come piatti decorativi, brocche, vasellame, piastrelle, composizioni zoomorfi e articoli per la casa noti per i loro bei disegni e colori brillanti. I loro motivi più famosi erano quelli di tulipani, giacinti, rose e garofani, e vari tipi di navi.  

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Le ceramiche “Iznik” prendono il loro nome dalla città delle loro origini, Iznik (antica Nicaea) di Bitinia, nella Turchia nord-occidentale di oggi, dove si producevano dal 15esimo al 17esimo secolo. Le caratteristiche di queste ceramiche erano i loro colori vivaci ed i loro motivi centrali che ritraevano uccelli, pavoni, e fiori. Erano in genere  usati per rivestimenti murali, vasi, stoviglie e altri oggetti di uso quotidiano, ma anche di decorazione di templi cristiani. Le ceramiche iznik erano  apprezzatissime dalla Corte Imperiale Ottomana e dalle ricche famiglie di Costantinopoli, mentre durante il 19esimo secolo, erano ricercatissime da collezionisti e viaggiatori stranieri.

I capitani e gli armatori di Lindos, Rodi, decoravano per esempio le loro case con oggetti autentici “iznik”. Durante il periodo italiano a Rodi, gli italiani avevano erroneamente pensato che questi prodotti erano prodotti di Rodi – nel 1928 hanno fondato l’ Industria di Ceramiche Artistiche Rodio Orientali, per produrre delle ceramiche artistiche “iznik”, copie di quelle che decoravano le case di Lindos. Il primo direttore della piccola azienda e’ stato Luigi de Lerma, laureato alla Scuola Reale di ceramiche di Faenza, mentre i giovani artisti coinvolti in varie produzioni provenivano principalmente dall’Italia. 

Da canto loro, i ceramisti Greci, che hanno collaborato con l’azienda, hanno introdottoelementi di tradizione locale e creazioni originali nella produzione della fabbrica. Negli anni 30, le ceramiche di ICARO sono state molto simili a quelle “iznik” delle case di Lindo, e sono diventate famose anche oltre il Dodecaneso. In questo modo sono cresciute sia la loro network, l’ esportazioni che le collaborazioni con navi da crociera e compagnie di navigazione. 

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Le reti commerciali sono pero’ sparite con lo scoppio della seconda guerra mondiale, visto la crisi nel settore del turismo di allora . “ICARO” è stata chiusa nel 1944. Successivamente il destino della fabbrica è stato segnato da un bombardamento seguito un’ anno dopo da un passaggio di proprietà quando  la maggior parte delle azioni sono state trasferite a  Constantinos Chatzikonstantis. 

Chatzikonstantis ed il direttore artistico Spyros Economides, hanno poi provato a  riorganizzare e far crescere l’ impresa, dando lavoro ad intere famiglie e generazioni di Rodi. Questo periodo “greco” della fabbrica ha avuto un grande successo, vedendo  nuovi artisti all’opera per arricchire i motivi delle ceramiche con disegni di navi, fiori etc. 

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Dopo 1948,  l’anno chiave per il Dodecaneso e la Grecia, che aveva chiuso pero’ il mercato italiano, la fabbrica si e’ aperta anche al mercato greco.

Fino agli anni ’70 e ai primi anni ’80, la fabbrica ha trascorso un periodo positivo, anche se la produzione di quel periodo e’ stata significativamente inferiore ai primi periodi dell’ impresa, tecnicamente ed esteticamente. Nel frattempo, ICARO doveva far fronte anche alla concorrenza di altri 11 laboratori di ceramica, fondati da artigiani che prima lavoravano per “ICARO”. I primi problemi economici sono apparsi negli anni ’70 e Chatzikonstantis ha cercato di vendere l’ impresa al Comune di Rodi. Ma la morte di Chatzikonstantis e di sua moglie in un incidente stradale ha messo fine al funzionamento di questo grande impianto. 

La mostra si basa sulla ricerca e la collezione privata di Yiannos Ioannides, e comprende oggetti di tutti i periodi della fabbrica ICARO, ma anche un ricco materiale fotografico. In più, la mostra è in dialogo con la mostra ‘La magia della ceramica di Iznik,’ organizzata al Museo d’Arte Islamica di Atene. Le due mostre rimarranno aperte fino al 19 Novembre.