Verso la fine del 19 ° secolo, quando Salonicco era ancora sotto l’occupazione ottomana, la demolizione di gran parte delle antiche mura della città (1889) e la scoperta di nuove arterie stradali ha permesso l’ espansione della città fuori le mura verso il sud-est, lungo la costa della città, ed ha creato dei nuovi spazi abitativi.



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Una “nuova area residenziale, il “Quartiere delle Campagne” o ‘dei Castelli’ oppure “Hamidiye” – il suo nome allora ufficiale- si è lentamente creata attorno al viale campagne che seguiva più o meno lo stesso percorso del viale “contemporaneo” Vasilissis Olgas.

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Il quartiere delle Campagne era destinato alle classi sociali benestanti della città. La borghesia del tempo, gli ufficiali ottomani, i banchieri ebrei, gli uomini d’affari greci, i diplomatici delle missioni estere ed i commercianti europei che erano attivi in questa città molto dinamica, con stretti legami con l’Europa, abitavano in palazzi lussuosi ed in grandi ville con ampi giardini del quartiere delle Campagne.

Contrariamente alla città ‘intra muros’, dove le comunità etniche e religiose, come in altre città della Macedonia, vivevano in quartieri ben distinti e separati, l’unico criterio per poter abitare nel Quartiere delle Campagne era lo status sociale e finanziario.

Anche lo stile architettonico delle residenze di lusso seguiva questa diversità etnica e religiosa. In particolare, gli architetti dell’epoca avevano adottato l’eclettismo, che permetteva sia la combinazione nello stesso edificio di elementi tratti da vari stili storici che una varietà di stili architettonici tra varie ville.

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In generale, i Greci dimostravano una preferenza per il neoclassicismo che dominava in quel momento ad Atene, i Musulmani prediligevano uno stile pieno di elementi orientalisti e di neo-barocco, mentre agli Ebrei erano attirati dalle ville italiane, dai chalets svizzeri e dal classicismo francese.

Gli architetti Senofonte Peonides, Pierro Arrigoni e Vitaliano Poselli. hanno lasciato la loro impronta sulla maggior parte delle case del quartiere.

Il quartiere ha mantenuto il suo splendore per un lungo periodo dopo la liberazione della città nel 1912. Gli anni successivi alla seconda guerra mondiale hanno completamente trasformato il quartiere, visto l’esodo rurale e l’ afflusso di nuovi residenti nelle principali città greche . In questo modo nel corso del tempo, le vecchie case si sono trovate circondate da enormi edifici e la “campagna” è scomparsa.

L’intero quartiere è completamente cambiato nel corso degli anni ed ora si inserisce armonicamente nel paesaggio urbano. Tuttavia, le vecchie case non sono tutte scomparse. Durante gli anni della gloria del “quartiere delle campagne”, esistevano quasi cento ville, mentre oggi ne sono rimaste solo una ventina. La maggior parte dei palazzi sono adesso edifici pubblici, con pochi rimasti nei mani dei privati.

Tra le meraviglie del quartiere spiccano:



– Villa Allatini (198 viale Vasilissis Olga)

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La Villa è stata costruita da Vitaliano Poselli nel 1898 come residenza dell’imprenditore di origine ebraica Carlo Allatini, proprietario di una grande fabbrica di piastrelle. Dopo vari passaggi di proprietà, è attualmente la sede della Regione della Macedonia centrale.



– Villa Morpurgo (16 Via Cheironeias)

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Villa Morpurgo fu costruita nel 1906 da Vitaliano Poselli per Fanny Uziel, sposata con il direttore della fabbrica di farina Allatini, Mosè Morpurgo, chi ci ha vissuto fino al 1948. Recentemente è stata acquistata da un investitore.



Il complesso residenziale Uziel

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Il complesso residenziale Uziel si trova sulla via Papandreou (ex Antheon) tra le ville Allatini e Morpurgo. É stato costruito nel 1927 nell’intenso periodo di ricostruzione della città, dopo il grande incendio del 1917 che ha distrutto una sua grande parte. Queste 28 case in stile di case di campagna, suddivise in 8 blocchi dall’ ingegnere Jacques Moshe per i commercianti Joeseph Aaron Uziel Hazan e David Mair. 1985 è stato classificato come monumento storico nazionale.



 



-Villa Bianca o Villa Fernandez (180 viale Vassilissis Olgas)

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Villa Bianca (Casa Bianca), costruita nel 1911-1913 da Piero Arrigoni per Dino Fernandez-Diaz, grande commerciante italiano, co-fondatore della fabbrica di birra Olympos, porta il nome della moglie svizzera del suo proprietario, Blanche de Mayer. E ‘stata la scena di un grande scandalo, cioè la relazione e poi il matrimonio, dopo una fuga d’amore della figlia del proprietario, Aline, con il tenente greco e cristiano Spyros Aliberti. Dopo il perdono, è tornata a vivere nella villa fino al decesso nel 1965, mentre Fernandez- Diaz e suo figlio sono stati uccisi nel 1943 in Italia dai tedeschi. Bellissimo esempio di stile art-nouveau, la villa ospita dopo il suo restauro un museo d’arte.



– Villa Mordoch (162 viale Vassilissis Olgas)

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La villa Mordoch, costruita nel 1905 per un militare turco, è stata acquistata nel 1923, quando i Turchi hanno lasciato la città, dal banchiere ebreo I. Mr. Y. Sialom, poi nel 1930 dalla famiglia Mordoch.

-Villa Hadjilazarou / Siaga (131 viale Vassilissis Olgas) – E ‘stata costruita nel 1890 dall’ architetto Xenophon Peonides per ospitare la famiglia di Pericle Hadjilazarou, un ricco banchiere greco che divenne anche il vice-console degli Stati Uniti in Grecia dal 1870 fino al 1908. Nel marzo 1913, il re greco Giorgio è stato assassinato dopo l’uscita dalla villa, che lo aveva accolto durante una visita ufficiale a Salonicco. Infine, nel 1921 la villa è stata acquistata dalla famiglia Siaga chi la detiene tutt’ora.



-Villa Modiano (68 viale Vassilissis Olgas)

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La villa Modiano è stata costruita dal banchiere Jacob Modiano nel 1906 come residenza estiva del figlio. Modiano, un architetto con studi a Parigi, aveva già costruito molti edifici di Salonicco. Nel 1913 la villa fu acquistata dal Comune perché serviva come residenza del re greco del tempo, Costantino, e successivamente del Governatore Generale di Macedonia. Dal 1970, ospita il Museo di Folclore e Etnologia di Macedonia e Tracia.

-Villa Mehmet Kapandji (108 viale Vassilissis Olgas)

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La villa è stata costruita nel 1985 dal banchiere Kapandji, membro di una famiglia di ebrei convertiti all’Islam (essi formavano la cosiddetta ‘comunità Dönme’). Questo lussuoso edificio ha ospitato Nicola, allora Principe e governatore militare della Grecia, dopo la conquista della Macedonia e poi il primo ministro Eleftherios Venizelos durante la permanenza in città insieme agli Alleati (1916). Oggi, la villa è la sede del Centro Culturale della Banca Nazionale della Grecia.

– Villa Ahment Kapandji (105 viale Vassilissis Olgas)

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La villa è stata costruita nel 1905 da P. Arrigoni per la stessa famiglia Kapandji. Lo Stato greco è diventato il proprietario dello stabile dopo il 1923. La Gestapo ha occupato l’edificio. Nel 1997, fu sede dell’organizzazione “Salonicco capitale europea della cultura.

– “Yeni Cami (30 via Archéologikou Mouseiou nord di Vassilissis Olgas)

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La comunità musulmana-ebraica chiamata ‘Dönme’ è naturalmente collegata alla loro moschea, Yeni Cami. ‘Yeni Cami’ significa “nuova moschea” in turco. É stata costruita nel 1902, da Vitaliano Poselli ; il suo interno è decorato con le Stelle di David ricordando le origini della comunità, che aveva lasciato la città per trasferirsi ad Istanbul nel 1923. Dal 1925 al1963 accoglieva un museo archeologico, mentre oggi ospita solo mostre temporanee. É diventato monumento nazionale storico nel 1938.



– La Torre Rossa o castello ‘Mon bonheur’ (sign. ‘La mia felicità’) (110 viale Vassilissis Olgas)

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E ‘stata costruita nel 1895 dall’architetto francese Frederic Charneau e nel 1984 è stato classificato come monumento storico.

– Villa Salem – L’ex Consolato Italiano (20 boulevard Vassilissis Olgas)

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Non sappiamo l’architetto di questa villa straordinaria, costruita alla fine del 19 ° secolo, anche se per la maggior parte dei ricercatori si tratta di Senofonte Péonides. Nel 1894 la villa è stata venduta ad un grande avvocato ebreo della città, Emmanuel Rafael Salem, da cui il nome della casa. Nel 1924 l’avvocato, che si era già trasferito a Parigi, ha venduto l’edificio allo Stato italiano, che lo detiene ancora oggi. L’edificio ospitava il consolato italiano fino al 1978.



– Orfanotrofio “L’ape” – Centro di Studi Bizantini (36 Viale Vassilissis Olgas)

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Costruito nel 1896 da un mercante turco, l’edificio ha funzionato come orfanotrofio dal 1922 al1977, ospitando centinaia di orfani, soprattutto dopo la grande catastrofe dell’Asia Minore nel 1922. Ricostruito dopo il grande terremoto di Salonicco del 1978, l’edificio è oggi la sede del Centro di Studi Bizantini dell’Università Aristotele di Salonicco.



– La Scuola dei ciechi (32 Viale Vassilissis Olgas)

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Costruita dall’architetto Senofonte Peonides, questa villa che “combina” stile neoclassico, barocco ed eclettismo è dal 1948 la sede della Scuola dei ciechi di Salonicco.



* Una mostra sul “Quartiere delle Campagne, anni 1885-1912 ” organizzata dalla Fondazione Culturale della Banca Nazionale della Grecia è in corso fino al 27 Novembre 2016 presso la sede della Fondazione, o villa Kapandji.

Testo originale apparso in francese in: http://grecehebdo.gr/index.php/loisirs/fl%C3%A2neries/2004-le-quartier-des-campagnes-de-thessalonique

 

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