Nell’ambito della loro collaborazione, il Museo Statale di Arte Contemporanea di Salonicco e il Museo Macedone d’Arte Contemporanea propongono una mostra intitolata “Oltre il senso comune”. In esposizione una selezione di opere dell’Avanguardia russa provenienti dalla ‘Collezione Costakis’ del Museo Statale di Arte Contemporanea e ospitate presso il Museo Macedone d’Arte Contemporanea dal 23 gennaio al 8 maggio 2016.

Infatti si tratta della seconda tappa dell’iniziativa nata dalla collaborazione e gli scambi tra i due musei, dopo l’organizzazione della mostra “Oltre la posizione comune. Proposte per una storia dell’avanguardia artistica”. Questa prima mostra, che si tienne al Museo Statale di Arte Contemporanea dal 19 dicembre 2015 al 5 marzo 2016, raccoglie opere delle collezioni del Museo Macedone d’Arte Contemporanea.

La mostra “Oltre il senso comune” mette in evidenza lo spleavanguardia2ndore dell’Avanguardia russa, ripercorrendo la storia dei notevoli movimenti artistici e correnti culturali sviluppati in Russia/Unione Sovietica nel ventennio 1910-30 attraverso 67 opere realizzate dai pittori più famosi del tempo. L’esposizione mette in luce anche numerosi documenti e materiale d’archivio (fotografie, dipinti, proiezioni) del collettore George Costakis.

La mostra, ricca di capolavori dei maggiori artisti di quegli anni come Lyubov Popova, Aleksandr Rodčenko, Solomon Nikritin, Gustav Klutsis, Ivan Kliun ed altri, è articolata in quattro sezioni tematiche. La prima sezione esplora la transizione dalla rappresentazione della realtà all’arte non-oggettiva. La seconda illustra il rapporto tra arte e natura attraverso il lavoro di Michail Matjušin e “la scuola di cultura organica”. La terza sezione si focalizza sul rapporto tra arte e architettura che porta alla produzione di oggetti utili. Nella quarta sezione il visitatore viene introdotto nell’universo di Solomon Nikritin, uno degli artisti appartententi alla generazione più giovane dell’Avanguardia russa. Egli pose l’accento sul processo non solo di creazione ma anche di ricezione dell’opera, collegando l’arte all’idea dell’assurdo.

La mostra, curata da Maria Tsantsanoglou, Domna Gounari e Angeliki Charistou, è accompagnata da visite guidate e attività educative.

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George Costakis fu nato nel 1913 a Mosca, dove visse per la maggior parte della sua vita. Negli anni immediatamente seguenti la Seconda Guerra Mondiale, e sfidando i divieti del regime stalinista, Costakis cominciò a raccogliere metodicamente testimonianze dell’arte sperimentale russa d’inizio secolo, salvando miglaia di capolavori del Novecento dalla distruzione e dall’oblio.

Allo stesso tempo, negli anni ’60 e ’70, l’abitazione del collettore greco diventò una sorta di museo privato e luogo d’incontro d’intellettuali, artisti e personalità di tutto il mondo: da Marc Chagall a Henri Cartier-Bresson, da Nina Kandinsky a Edward Kennedy, da David Rockfeller a Igor Stravinsky.

Nel 1977 Costakis decise di andarsene dall’Unione Sovietica per stabilirsi in Grecia, lasciando una parte della sua collezione alla Galleria Tretyakov. Il nucleo rimanente di 1277 opere venne acquistato dallo Stato Greco nel 2000, a dieci anni dalla sua morte. La collezione eccezionale di George Costakis è rappresentativa di tutti i principali movimenti del periodo, dal Nuovo impressionismo e simbolismo al Cubo futurismo, dal Suprematismo al Cosmismo.

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