“Donne, pace e sicurezza” è stato il tema dell’evento organizzato dal Ministero degli Affari Esteri l’8 marzo 2024. L’evento si è svolto in occasione dell’adozione del primo Piano d’azione nazionale per le donne, la pace e la sicurezza  (2023-2028), un pilastro fondamentale della candidatura della Grecia a membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il periodo 2025-2026.

Secondo il ministro degli Esteri Ghiorgos Gerapetritis, che ha introdotto l’evento, ‘’La necessità di una presenza significativa delle donne sta diventando e diventerà ancora più importante in futuro. In un mondo che per secoli è stato costruito sulla logica del dominio maschile, ciò che è necessario, a mio avviso, per consolidare la pace sociale, è l’equilibrio più sostanziale nella partecipazione di entrambi sessi ai processi decisionali, soprattutto a quelle decisioni che sono legate alla pace e alla prosperità mondiale’’, aggiungendo che, presso il Ministero degli Affari Esteri, è stato istituito un  Ufficio  per la Parità, che mira, inter alia, a monitorare l’attuazione del Piano nazionale per le donne, la pace e la sicurezza.

L’Agenda per le donne, la pace e la sicurezza

L’Agenda per le donne, la pace e la sicurezza nasce dalla risoluzione 1325/2000 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (di seguito S/RES/1325/2000) pone la questione delle donne nei conflitti armati sotto la maggiore e continua attenzione del Consiglio di Sicurezza, il principale organo delle Nazioni Unite responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

La risoluzione in merito (S/RES/1325/2000) incorpora una prospettiva del genere sulla pace e la sicurezza internazionale. Riconosce l’impatto sproporzionato dei conflitti armati sulle donne e sulle ragazze e sottolinea il ruolo importante che esse svolgono nella loro gestione, nel mantenimento della pace e nella costruzione di società democratiche. Pertanto, stabilisce le seguenti priorità chiave:

Þ la prevenzione dei conflitti armati e della relativa violenza sessuale e del genere,

Þ la partecipazione delle donne al processo decisionale a tutti i livelli,

Þ la protezione dei diritti delle donne e delle ragazze,

Þ il soccorso e il ristabilimento delle donne e delle bambine sopravvissute ai conflitti armati.

Piano d’azione nazionale per le donne, la pace e la sicurezza

Si tratta del primo documento nazionale di attuazione dell’Agenda per le donne, la pace e la sicurezza e si propone di rafforzare il ruolo delle donne e delle ragazze come agenti di cambiamento nel mantenimento della pace e della sicurezza, nella promozione e nella protezione dei diritti umani e dello Stato di diritto; nonche nel raggiungimento dello sviluppo sostenibile a livello nazionale, regionale e globale.  Altrettanto  importante è l’inclusione della dimensione del genere nel modo in cui opera la pubblica amministrazione, attraverso la sua  sistematica integrazione orizzontale nelle politiche pubbliche (articoli 10-20 della Legge 4604/2019 A’ 50).

L’agenda comprende anche una serie di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che si focalizzano sulle tematiche seguenti:

  • violenza sessuale e del genere in contesti di conflitto e post-conflitto (S/RES/1820/2008), rafforzando le azioni per reprimerla (S/RES/1888/2009) e implementando procedure pertinenti per la registrazione, l’analisi e la segnalazione degli incidenti (S/RES/1960/2010),
  • responsabilità penale e responsabilità dei colpevoli (S/RES/2106/2013),
  • sfruttamento e abuso sessuale nelle missioni di mantenimento della pace (S/RES/2272/2016),
  • vittime sopravvissute alla guerra e alla violenza sessuale e del genere ad essa collegata (S/RES/2467/2019),
  • protezione e potenziamento delle donne dopo la fine dei conflitti armati (S/RES/1889/2009),
  • persistenti mancanze nell’attuazione dell’Agenda (S/RES/2122/2013),
  • ruolo delle donne nella lotta contro l’estremismo violento e il terrorismo (S/RES/2242/2015),
  • interconnessione tra traffico di esseri umani, conflitti armati e insicurezza (S/RES/2331/2016),
  • necessità che gli Stati attuino i loro impegni nazionali per l’adempimento dell’Agenda  (S/RES/2493/2019).

All’evento hanno partecipato Zefi Dimadama (Segretaria Generale per la Parità e i Diritti Umani del Ministero della Coesione Sociale e della Famiglia), Maria Gavouneli (Professoressa della Faccoltà di Legge di Atene, Presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani e Direttrice Generale della Fondazione Ellenica per la Politica Europea ed Estera), Anna-Karine Asselin  (Ambasciatrice del Canada), Lindiwe Gail Msengana-Ndlela (Ambasciatrice del Sudafrica) e Maria Theofili  (Ambasciatrice,  Direttrice Generale delle Organizzazioni Internazionali e della Sicurezza e Cooperazione Internazionale del Ministero degli Affari Esteri).

P.K.

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